Il nostro sistema endocrino è governato da un complesso sistema di segnali chimici che regolano importanti funzioni vitali come metabolismo, crescita e riproduzione.
Ma cosa accade quando delle sostanze invisibili, presenti nell’ambiente che ci circonda, interferiscono con questo delicato equilibrio?
Queste sostanze sono i perturbatori endocrini, molecole di varia natura che perturbano il nostro equilibrio ormonale, mimando l’azione degli ormoni e interagendo con i loro recettori.
Nel 2002 l’OMS (organizzazione mondiale della Sanità), li ha così inquadrati:«Un perturbatore endrocrino è una sostanza o una miscela di sostanze esogene, che alterano le funzioni del sistema endocrino e quindi hanno effetti negativi sulla salute degli organi intatti, o la sua progenie o le sue (sotto)popolazioni».
In parole semplici, si tratta di sostanze o di miscele di esse che si trovano ovunque e che per meccanismi sofisticati e biochimici, ingannano il nostro organismo, lo penetrano e interferiscono con un meccanismo specifico, con le nostre attività ormonali.
Dal 2008 SKINECO, l’associazione scientifica di Ecodermatologia che ho l’onore di presiedere, crede fortemente nella sua mission: “Tutto quello che fa male alla pelle fa male all’ambiente e viceversa”. Proprio in merito a questa affermazione, sempre più confortata da evidenze scientifiche, dedichiamo molta attenzione a una categorie di sostanze che si sta rivelando molto pericolosa: i Perturbatori Endocrini (PE).
Dove si trovano?
I perturbatori endocrini si trovano nell’ambiente e la loro vasta diffusione è stata motivo di allarme. In particolare, si trovano in diversi ambienti e prodotti che utilizziamo nella nostra vita quotidiana:
Classificazione dei PE
Secondo una recente classificazione dell’Unione Europea, gli interferenti endocrini con effetti certi di interferenza col sistema endocrino sono 66, e ve ne sono altri 52 per i quali non esistono prove sufficienti ad essere dichiarati interferenti certi.
In particolare, possiamo dividere i PE in tre categorie:
CATEGORIA 1: sostanze per cui è stato effettuato almeno uno studio su un organismo intatto che ha fornito prove certe sulla capacità d’interferenza della sostanza con il sistema endocrino. Sono stati individuati 194 elementi.
CATEGORIA 2: sostanze dichiarate potenziali perturbatori endocrini a seguito di prove in vitro che hanno evidenziato un probabile ma non certo effetto di interferenza sul sistema endocrino. Ne fanno parte 125 elementi.
CATEGORIA 3: per queste sostanze non vi sono dati scientifici sufficienti per l’inclusione nelle precedenti categorie. Fino ad ora sono presenti 109 elementi.
La classificazione rigorosa stabilita dall’UE per garantire la sicurezza non è però adottata da tutti gli altri paesi, e la presenza di questi ingredienti nei prodotti varia a seconda delle leggi locali.
In più, anche nella legge europea sono presenti degli iter speculativi che si deve seguire per redigere le varie classificazioni; si pensi per l’utilizzo del Glifosato, un potente diserbante, non è presente ancora un report.
Quali sono le sostanze perturbatrici?
Uso: Plastificanti (PVC, cosmetici)
Dove si trovano: Giocattoli, contenitori per alimenti, smalti per unghie
Uso: Plastica, imballaggi vari
Dove si trova: Bottiglie, lattine, giocattoli, cellulari, tappi
Uso: rivestimenti resistenti all’acqua e ai grassi
Dove si trova: Pentole e padelle antiaderenti
Uso: Isolanti elettrici, lubrificanti
Dove si trovano: Trasformatori, rifiuti industriali
Uso: Controllo parassiti nelle coltivazioni agricole
Dove si trovano: Insetticidi, alimenti trattati
Uso: Conservanti in cosmetici
Dove si trovano: Shampoo, lozioni, creme, dentifrici
La maggiore esposizione avviene attraverso alimenti contaminati da residui di pesticidi o imballaggi in plastica, prodotti per la cura personale quali alcuni cosmetici e aria e polvere che trasportano particelle contenenti ftalati o ritardanti di fiamma.
Come agiscono?
I PE mimano l’azione degli ormoni naturali, bloccando i recettori di questi.
In particolare, alterano l’attività fisiologica, bloccando la sintesi ed il trasporto degli ormoni fisiologici.
Cosa comporta l’esposizione ai PE?
Essere esposti a interferenze importanti nel tempo e nella lunga esposizione, anche a basse concentrazioni, creano danni importanti alla salute.
Siamo esposti a queste molecole continuamente, ma in modo particolare durante i cambiamenti ormonali della nostra vita, il più importante dei quali è quello dei “primi 1000 giorni di vita”. Le donne sono particolarmente sensibili all’azione dei PE prima, durante e dopo la gravidanza, così come i bambini lo sono dallo stadio embrionale fino all’età di tre anni.
In particolare, gli effetti dei PE sono:
Tutto ciò si può incidere anche sull’ambiente circostante e su altri organismi viventi tramite anomalie riproduttive, pesci, anfibi e rettili mostrano spesso segni di femminilizzazione o mascolinizzazione e rischio di estinzione per alcune specie a causa dell’esposizione cronica.
In conclusione…
I nostri organismi di controllo sono sicuramente uno strumento valido per tenerci al riparo da queste serie contaminazioni, ma sono presenti ancora molti limiti soprattutto per l’utilizzo a lungo termine. Quindi abbiamo bisogno di una continua ricerca sui possibili interferenti del sistema endocrino.
L’esposizione ai perturbatori endocrini è molto diffusa ma non inevitabile: se non si è a conoscenza di queste sostanze e dei loro effetti non è mai troppo tardi per prendere provvedimenti e limitare l’esposizione per il resto della vita. È d’obbligo fare la nostra parte anche da consumatori e rimanere aggiornati e consapevoli, per non essere fruitori passivi di veleni!
Pucci Romano – Dermatologa e Presidente SKINECO (www.skinego.org)
Anna D’Oro – Chimico cosmetico e responsabile aggiornamento scientifico SKINECO
1https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/corretta-informazione/interferenti-endocrini-aumentare-il-rischio-di-cancro#:~:text=Dove%20si%20trovano%20gli%20interferenti,cancro%20e%20di%20altre%20malattie.
2https://echa.europa.eu/it/hot-topics/endocrine-disruptors