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Packaging del make-up e sostenibilità

Packaging del make-up e sostenibilità

04.06.2021.

Quanto vale la sostenibilità?

Le aziende produttrici di make-up ed in special modo le loro strategie commerciali e di marketing convergono sempre di più nel voler cavalcare quello che possiamo definire un filone d’oro per il business: la sostenibilità. Questo concetto, con la sua applicazione alle linee di produzione e soprattutto la sua comunicazione verso il consumatore è divenuto un elemento competitivo imprescindibile che permette di posizionarsi efficacemente nel mercato cosmetico. La domanda sorge quindi naturale: quanto vale la cosmesi green? Quanto pesa il business delle aziende che hanno fatto della sostenibilità la loro bandiera?
I dati del settore indicano che il mercato di prodotti cosmetici che rispettano l’ambiente ha un fatturato di circa 1,7mld€ e questo dato si contestualizza in un trend sicuramente sempre più in crescita.

La aziende di make-up sono pronte?

Leggendo l’ultimo report pubblicato da Quantis per Cosmetica Italia, Make-up the future, si coglie quanto le promesse di “green” e “sostenibilità” presenti nei claims delle campagne di comunicazione delle aziende cosmetiche, vadano spesso lette come dichiarazioni programmatiche. Attualmente, infatti, il mercato vede il confronto tra un consumatore sensibile al tema, il 76% infatti desidera acquistare prodotti sostenibili e dall’altra parte aziende ancora non completamente al passo coi tempi.

Il packaging può fare la differenza!

Ma, c’è un dato che può essere letto con ottimismo: si stima che con interventi mirati a ripensare ai packaging di prodotto si possa ridurre una quota importante di emissioni di gas serra dell’intero settore. I processi produttivi legati alle confezioni dei nostri prodotti infatti pesano il 20% delle emissioni di gas serra del settore cosmetico, a livello globale.
La recentissima partnership globale tra il colosso francese L’Oréal e Albéa, azienda produttrice di packaging per prodotti beauty può essere vista proprio come un importante intervento in questa area di miglioramento. Il primo brand del gruppo ad implementare questi accordi è La Roche-Posay, che lancia sul mercato flaconi ecosostenibili in dieci Paesi: l’obiettivo è di ridurre l’utilizzo di plastica vergine entro il 2025 del 75%, fino ad eliminarla completamente entro il 2030. Altri obiettivi includono l’obiettivo di iniziare ad abbracciare i principi della green chemistry e sviluppare formulazioni per filtri solari più rispettose della vita marina.

Il “prodotto italiano” è sensibile e attivo

Importante sottolineare, anche con un po’ di fierezza, che brand virtuosi sono presenti anche sul nostro territorio, eccome: da Davines, azienda che ha come obiettivo di diventare Zero Emissions entro il 2030, a Veralab, che attualmente lavora ad un programma di raccolta di plastica dai fondali marini per riutilizzare questi materiali per creare il packaging primario dei prodotti, il Made In Italy si conferma ancora una volta innovatore e modello.

La nostra associazione porta avanti i suoi valori

Vedere giganti dell’industria fare un passo nella direzione giusta è dunque certamente una grande notizia e noi di Skineco diamo risalto a queste buone pratiche auspicando che sia motivante per altre realtà e che sia un inizio verso una cosmesi sempre più ecodermocompatibile. Non soltanto packaging ma anche formulazioni: fondamentale per il raggiungimento della nostra mission è il rispetto del principio di precauzione, l’attenzione ai principi attivi e ai veicoli e l’assenza di molecole attenzionate, il tutto a tutela della pelle, l’organo più grande del nostro corpo. Queste sono le nostre immutate priorità affinché venga intrapresa la strada giusta verso la sostenibilità.

Fonti:

https://quantis-intl.com/cosmetic-report-ita/
https://www.kosmeticanews.it/industria-cosmetica-verso-un-packaging-sostenibile/
https://www.ilsole24ore.com/art/cosmetica-sostenibilita-passa-packaging-e-consumo-consapevole-AEiSbgF

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