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Siliconi: nuovi metodi produttivi a favore dell’ ecodermocompatibilità

Siliconi: nuovi metodi produttivi a favore dell’ ecodermocompatibilità

28.09.2022.

I siliconi sono ormai da anni oggetto di discussione nel mondo della cosmesi a causa della loro dubbia affinità cutanea e del loro non indifferente impatto ambientale. Essi fanno parte delle classi di ingredienti largamente presenti nel panorama della formulazione cosmetica degli anni ’50. La caratteristica che ha reso i siliconi talmente celebri nella formulazione di cosmetici è l’emollienza, infatti sono molto utilizzati per ottenere uno skin feel piacevole, rendendo le texture cosmetiche più setose e scorrevoli. Inoltre i siliconi sono anche utilizzati come condizionanti, viscosizzanti e filmogeni.

 

SILICONI: FACCIAMO CHIAREZZA

I siliconi derivano dal quarzo, minerale ricco di silicio, e per questo motivo sono noti anche sotto al nome di polisilossani. Chimicamente i siliconi possono assumere diverse forme e caratteristiche, possiamo infatti dividerli in siliconi lineari (dimeticoni), che presentano una struttura lineare e ciclosiliconi (ciclometiconi), che possiedono invece una struttura ciclica.

I ciclometiconi sono i siliconi più utilizzati in cosmesi poiché dal punto di vista di performance tecnica danno risultati eccellenti ma la loro volatilità negli anni ha provocato delle sensibilizzazioni.

 

COSA NE PENSA LA LEGISLAZIONE COSEMTICA

Riguardo i ciclosiliconi in uso cosmetico negli anni sono stati presi dei provvedimenti che includevano le loro restrizioni e i limiti di utilizzo. Le più recenti risalgono al 2018, anno in cui è stato pubblicato il Regolamento 2018/35 il quale ha determinato l’inserimento dei siliconi ciclici D4 e D5 nell’Allegato XVII del REACH. Inoltre nel 2019 arriva la proposta di allargare tale limitazione anche ad altri tipi di ciclosiliconi.

 

“I rischi legati ai ciclosiliconi sono basati principalmente sull’impatto ambientale di tali sostanze”

 

NUOVI METODI PER LA RIMOZIONE DELLA CICLICITA’

Recentemente sono stati messi a punto due processi che consentono di ridurre i livelli di ciclometiconi che si verificano naturalmente dai processi di reazione. I due metodi sono il Bulk Stripping e il Wiped Film Evaporator Stripping.

Nel primo processo i polimeri siliconici vengono riscaldati in contenitori rimuovendo i siliconi volatili. Questo si traduce in livelli residui di ciclometicone inferiori allo 0,1%.

Il secondo invece è un metodo che prevede il passaggio dei polimeri di silicone attraverso l’apparecchiatura che crea un film sottile durante il riscaldamento. Il risultato da dei livelli di ciclometicone inferiori allo 0,01%, che è ben al di sotto delle normative vigenti.

 

ALTERNATIVE AI SILICONI: FANTASIA O REALTA’?

E’ difficile trovare un solo sostituto che corrisponda a tutte le proprietà di un ciclometicone, ma ci sono alcune alternative già in uso nei prodotti cosmetici. Tali alternative includono, ad esempio, oli vegetali, squalene, isoamil laurato, dicaprylyl carbonate, dicaprylyl etere, policitronellolo, undecano, ecc.

 

In conclusione, alcuni tipi di ciclosiliconi rappresentano un rischio soprattutto per l’impatto ambientale. Essendo volatili inizialmente non presentano effetti sulla pelle, ma a lungo andare danno problemi di sensibilizzazione. Per tali motivi il loro utilizzo oggi non si dimostra strettamente necessario poiché la formulazione cosmetica odierna è perfettamente in grado di trovare altre alternative più ecodermocompatibili.

 

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1 https://www.cosmeticsdesign.com/Product-innovations/Premium-performing-worry-free-Siltech-Methicones

2 Allen B, Vrckovnik R, Ruckle B, Reducing or eliminating cyclomethicones from dimethicones, Siltech Corporation

3 Koštić A, Silicones in cosmetics and their impact on the environment, Cosmethically Active, November 2021

4 https://consulenzacosmetici.it/index.php?p=27&id=30

 

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