INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients)

A proposito di “ingredients”

inciL’INCI è il linguaggio utilizzato per denominare gli ingredienti dei prodotti cosmetici.
In termini pratici l’INCI è lista degli ingredienti presenti in un cosmetico inseriti in ordine decrescente di concentrazione fino all’1.

Nella parte inferiore della lista si trovano conservanti, colori e fragranze che solitamente vengono utilizzati in concentrazioni inferiori all’1% e che pertanto possono essere menzionati anche in ordine sparso. Tra questi ricordiamo:

  • I conservanti: sono necessari per preservare i cosmetici da contaminazione e sono indicati con il nome chimico
  • I coloranti: sono identificati dalla sigla CI (Colour Index) seguita da un numero che ne definisce la tonalità del colore
  • I profumi: sono indicati come parfum o fragrance.
  • Per i prodotti cosmetici da trucco può essere menzionato l’insieme dei coloranti utilizzati nella gamma a condizione di aggiungervi le parole “può contenere” o il simbolo +/-

Nella maggior parte dei cosmetici, il primo posto della lista è occupato dall’acqua perché presente in alta concentrazione e il suo INCI può essere aqua o water dall’INCI americano;

Non sono considerati ingredienti:

  • le impurità
  • le sostanze tecniche secondarie utilizzate nella fabbricazione
  • le sostanze indispensabili utilizzate come solventi o come vettori di composti odoranti e aromatizzanti.

INCI… a cosa fare attenzione

Gli ingredienti

La difficoltà nel decifrare l’INCI deriva anche dalla lingua in cui vengono riportati gli ingredienti:

  • Il nome delle sostanze chimiche o che sono frutto di sintesi chimica, vengono riportate in inglese o codici numerici (i coloranti)
  • Il nome delle sostanze di derivazione botanica/vegetale vengono riportate in latino con il nome botanico della pianta da cui sono stati estratti

Alcune tra le sostanze che vorremmo non ritrovare più nella composizione dei cosmetici: 

  • Petrolati: Paraffinum liquidum, Petrolatum, Mineral oil
  • Siliconi: Dimethicone, Amodimethicone, Cyclomethicone,Ciclopentasiloxane
  • Polietilenglicoli (PEG)
  • Cessori di formaldeide: Imidazolidinyl urea, Diazolidinyl urea, ecc
  • EDTA
  • Ftalati (phtalates)
  • Petrolatum
  • Paraffinum liquidum
  • Siliconi: quasi tutte le cose che finiscono in -one, -thicone oppure -xane e -siloxane: (es. Dimethicone, cyclomethicone, amodimethicone, cyclopentasiloxane)
  • Quelle formate o che contengono 3 o 4 lettere in maiuscolo PEG, PPG, DEA, MEA, TEA, MIPA, EDTA seguite da un numero
  • Alcuni Antimicrobici, Antiossidanti e Conservanti come: bht, bha, triclosan, DMDM hydantoin, midazolidinyl urea, imidazolidinyl urea, diazolidinyl urea, formaldheyde, methylchloroisothiazolinone, methylisothiazolinone, sodium hydroxymethylglycinate
  • Carbomer assieme a radici quali crosspolymer o acrylate(s) o styrene o copolymer o nylon
  • La Triethanolamine
  • Coloranti Chimici (CI più un numero)
  • Chlorexidine (ad alte percentuali)
  • Nonoxynol o Poloxamer
  • Formulazioni in Nanoparticelle
  • Nonoxynol o Poloxamer
  • Formulazioni in Nanoparticelle
  • Disturbatori  Endocrini

Qualche approfondimento: I SILICONI IN COSMESI…

I siliconi sono composti a base di silicio, che non si trovano in natura e sono capaci di creare lunghe catene di legami chimici dalle caratteristiche molto differenti.

siliconiI siliconi cosmetici

Tutti conoscono il silicone che si utilizza per le impermeabilizzazioni e per il fissaggio di materiali edili, si sa che il silicone viene utilizzato per protesi estetiche, ma meno conosciuto è il suo uso in cosmesi. Eppure gran parte dei prodotti cosmetici lo contiene, per le caratteristiche peculiari che ha.

I siliconi:

  • sono leggeri e non danno la stessa sensazione di untuosità dei grassi vegetali
  • conferiscono un’impareggiabile tocco setoso sulla pelle
  • sono resistenti al calore e all’ossidazione, e non forniscono terreno di coltura per i batteri
  • abbattono la schiuma, ovvero evitano il formarsi della scia bianca mentre si spalma una crema, anche in percentuali molto basse
  • non danno allergie, non penetrano all’interno della pelle
  • sono idrorepellenti
  • aumentano la performance dei filtri solari sia chimici che fisici

Con essi, quindi, si possono formulare per esempio creme solari che resistano all’acqua, creme viso che diano un’immediata sensazione di efficacia a causa dell’effetto seta che donano alla pelle nei punti in cui vengono spalmati, creme corpo non untuose ma vellutanti.

Non sono prodotti senza difetti, anzi, utilizzati al posto degli emollienti vegetali nelle creme, hanno il difetto di non penetrare e di non nutrire affatto la pelle.

Chi applica creme siliconiche convinto di fare del bene alla propria pelle, in realtà si disidrata sempre più.

Questi prodotti vengono spesso utilizzati per mascherare formulazioni scadenti e povere di principi attivi, danno appagamento immediato restituendo una pelle setosa ma non hanno altri effetti benefici.

Sembra che i siliconi più leggeri (quelli ciclici) secchino particolarmente la pelle nei punti in cui vengono applicati e siano particolarmente controindicati in caso di pelli che necessitano di idratazione.

I siliconi non sono materiali biodegradabili, finiscono direttamente negli scarichi fognari e si accumulano nell’ambiente.

In sintesi, fino a una concentrazione del 2% circa, tali prodotti sono tollerabili e la loro presenza migliora le perfomance delle formulazioni cosmetiche. Al contrario, in percentuali troppo elevate hanno lo svantaggio di non essere dermococompatibili e producono solo una situazione di ingannevole soddisfazione cosmetica.

A proposito di Disturbatori Endocrini

L’Università di Ancona ha fatto degli studi interessantissimi che dimostrano l’avvelenamento della barriera corallina a causa dei filtri solari. Tra le sostanze maggiormente pericolose per i coralli ci sono: ethylhexyl methoxycinnamate, benzophenone-3, 4-methylbenzylidene camphor e parabeni.

Sembra che uno dei meccanismi d’azione che determina la morte dei coralli sia un’azione “estrogenica”

Come sono state classificate le sostanze?

Sulla base dei risultati ottenuti dalle analisi effettuate su organismi intatti e in vitro, è stata fatta una suddivisione di tali sostanze in tre categorie così suddivise:

Categoria 1: Vi è almeno uno studio effettuato su un organismo intatto che ha fornito prove sulla capacità di interferenza della sostanza con il sistema endocrino. A tale categoria appartengono 194 elementi.

Categoria 2: Potenziale perturbatore endocrino. Le prove in vitro hanno indicato per tali sostanze un probabile effetto di interferenza sul sistema endocrino. A tale categoria appartengono 125 elementi.

Categoria 3: Non vi sono dati scientifici per l’inclusione di tali elementi nelle precedenti categorie. A tale categoria appartengono 109 elementi.

Vi sono infine 147 elementi non valutati.

Nei cosmetici cosa si può trovare:

Lista di potenziali disturbatori endocrini definiti secondo il livello di coinvolgimento (probabilità di essere classificato come disturbatore endocrino) ed autorizzati, alcuni con limiti, in campo cosmetico.

NOME SOSTANZAlivello di coinvolgimento

  • BORIC ACID – medio
  • ETHYLPARABEN – medio
  • 1,2-BENZENEDICARBOXYLIC ACID – medio (emesso con limitazioni)
  • BONZOPHENONE-2 – elevato
  • BENZOPHENONE-1 – elevato
  • 3-BENZYLIDENE CAMPHOR – elevato (emesso con limitazioni)
  • BHA (butylated hydroxyanisole) – elevato
  • 4-METHYLBENZYLIDENE CAMPHOR – elevato (emesso con limitazioni)
  • ETHYLHEXYL METHOXYCINNAMATE – elevato (emesso con limitazioni)
  • CYCLOTETRASILOXANE – elevato
  • HYDROXYCINNAMIC ACID – basso
  • DIHYDROXYBIPHENYL – elevato (emesso con limitazioni)
  • PROPYLPARABEN – medio (emesso con limitazioni)
  • BUTYLPARABEN – medio (emesso con limitazioni)
  • METHYLPARABEN – medio (emesso con limitazioni)

 

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