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Una pelle da favola

12.05.2017.

Disidratazione e prurito cutaneo si combattono in squadra: scegli i prodotti giusti e porta in tavola i semi di lino
Con la consulenza della dott.ssa PUCCI ROMANO, presidente Skineco www.skineco.org autrice del libro “Un’amica per la pelle” (Giunti Editore).

L’inverno può mettere a dura prova la barriera idrolipidica della nostra cute,rendendola più secca e disidratata del solito. “Questo perché la pelle non è soltanto un semplice involucro del corpo, come vuole l’immaginario corrente – spiega la dottoressa Pucci Romano -. È un vero e proprio organo. Pertanto, anche le sue funzionalità sono dipendenti dai cambiamenti climatici: come la crescita dei capelli o delle unghie è più rallentata durante l’inverno, anche la pelle si adatta alla stagione. Durante i periodi caratterizzati da freddo, vento, poca luce solare, il normale ricambio cellulare rallenta con conseguente ‘fuga’ dell’acqua dalla barriera cornea anche e soprattutto per una modificazione dei lipidi cutanei, sia in quantità che in qualità”. Così la pelle appare disidratata e spesso pruriginosa. Le soluzioni? La giusta scelta di detergenti e creme, accanto a una corretta alimentazione, possono venirci in aiuto. “Esistono 2 tipi di pelle secca: quella costituzionale, con la quale si nasce, e quella che diventa secca per svariate motivazioni”.

Occhio a questi sintomi

Avere la pelle secca non è solo un inestetismo, perché può essere causata anche da qualche patologia. “Sono molteplici i fattori che possono disidratare una pelle normale grassa o sensibile: può accadere, per esempio, a causa di alcune malattie metaboliche, come quelle che interessano la tiroide, o di certi disordini ormonali; a chi soffre di acne in seguito a trattamenti estremamente sgrassanti. Così come l’uso abituale di farmaci cortisonici, antinfiammatori, antidiabetici e antibiotici possono interferire con il metabolismo cutaneo e favorire l’insorgenza della secchezza” spiega la dottoressa Romano. “Altre patologie, come la dermatite atopica o la psoriasi, per esempio, hanno proprio nella secchezza la loro espressione clinica caratteristica. Le alterazioni biochimiche strutturali a carico dello strato corneo – continua – minano la funzione di barriera della pelle, creando delle falle con vere proprie perdite di componenti importanti e necessari. Come le ceramidi, dette anche “cemento dello stato corneo”, e producendo un indebolimento che predispone alle dermatiti. Ma attenzione, se la secchezza non è trattata e mitigata, anche individuando e – possibilmente – eliminando le cause che l’hanno favorita, le patologie peggiorano sensibilmente”.

Nel beauty case…

Il trattamento della pelle secca prevede due semplici regole: la scelta del detergente più idoneo, che deve tener conto della presenza di tensioattivi, e una crema ricca in nutrienti. “Molto importante è valutare la risposta della cute e i gusti personali circa la spalmabilità, il profumo e la facilità d’uso. Una scelta sbagliata si evidenzia abbastanza rapidamente: la pelle si arrossa, è irritata, la secchezza non migliora affatto, anzi! Un buon prodotto può risultare sgradito anche se, per esempio, ci vuole molto tempo perché si assorba e lascia un’insopportabile sensazione di unto sulla pelle”.

Dai semi di lino, un aiuto naturale

Anche il nostro modo di nutrirci può fare molto. Per esempio – si legge nel libro della dottoressa Pucci Romano – il segno più comune e più precoce di una carenza di grassi Omega-3 è rappresentato proprio dalla secchezza e dalla fessurazione della pelle. “Il consumo di questi acidi grassi polinsaturi presenti in alcuni oli vegetali, ma soprattutto nel pesce azzurro (tonno, alici, salmone, sardine, sgombri…) – chiarisce l’esperta – favorisce il metabolismo cutaneo e migliora l’elasticità e l’idratazione della pelle. È sufficiente ogni giorno assumere un cucchiaio da minestra di olio di semi di lino macinati al momento, mescolati alla verdura o nello yogurt oppure versati sopra un piatto di pasta, per fare scorta di questi preziosi grassi”. Accanto a essi, un’alimentazione sana può aiutare a nutrire la pelle dall’interno. “Seguiamo i consigli delle nostre nonne: mangiare molta frutta e verdura crude, limitare le fritture, i cibi troppo raffinati e i prodotti preconfezionati e abbondare, invece, con le spezie. In generale – suggerisce la dermatologa – cerchiamo di preferire sempre gli alimenti a basso indice glicemico, che è in stretta relazione con il benessere della pelle”.

di Luana Trumino

Fonte: Più sani più belli

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